(DIRE - Notiziario settimanale Scuola) Bologna, 8 nov. - Il metodo Toyota sbarca a scuola. E' il liceo Malpighi di Bologna ad aprire una stanza dedicata alla filosofia manageriale giapponese, che servirà agli studenti per realizzare progetti concreti nel campo della meccatronica, della robotica e del design. L'Obeya lab, questo il nome della struttura, è stato realizzato grazie al contributo della Faac che ha investito circa 200.000 euro, di cui 100.000 euro recuperati come credito d'imposta grazie allo 'School Bonus'. "Se quella misura fosse reinserita dal Governo farebbe il bene di tutte le scuole italiane- manda a dire la preside del Malpighi, Elena Ugolini, già sottosegretario all'Istruzione- sarebbe un modo per ampliare le risorse del Pnrr destinate all'edilizia scolastica a favore anche delle scuole paritarie".
Ugolini ha inaugurato questa mattina l'Obeya Lab insieme all'arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, al presidente della Faac, Andrea Moschetti, e a Carlo Cipolli, numero uno della Fondazione Carisbo, che ha contribuito a sua volta con 10.000 euro l'acquisto di strumentazione e arredi. La filosofia Obeya, spiega Ugolini, è un metodo per migliorare la produttività e risolvere i problemi in azienda, puntando sul gioco di squadra e la multidisciplinarietà. "I manager studiano questi metodi, a scuola è più difficile- sottolinea la preside- noi abbiamo provato ad applicare questo metodo anche ai problemi di gestione della scuola, come l'orientamento o i debiti formativi, e abbiamo scoperto che è molto utile. Con questa impostazione siamo solo noi".
Il laboratorio Obeya al Malpighi doveva partire a febbraio 2020, ma è stato bloccato dalla pandemia e usato finora come aula aggiuntiva per fare lezione. La stanza ha tre pareti completamente finestrate e una grande lavagna per il cosiddetto 'visual management', cioè per avere a colpo d'occhio un'idea del problema da risolvere e dello stato di avanzamento della soluzione. Un metodo che viene utilizzato anche all'interno della Faac, sottolinea Moschetti, per "evitare sprechi e ottimizzare il tempo", in modo da ottenere "il miglior risultato nel minor tempo possibile". E che ora viene traslato a scuola. "L'ho visto alla Faac: se lo applichiamo ai preti scappano tutti", si concede la battuta Zuppi. Che aggiunge: "Questa iniziativa dà valore aggiunto. E anche ai docenti fa bene sviluppare la capacità di lavorare insieme e arricchire le proprie competenze".
Di solito, sottolinea Cipolli, "si tratta di un'esperienza elitaria perchè richiede spazi, risorse e attrezzature.
Sviluppare qui questa esperienza è motivo di conforto, a dimostrazione che nuovi metodi di insegnamento possono essere inseriti innovando. Come Fondazione Carisbo non mancheremo di finanziare analoghe iniziative per far crescere la scuola, gli studenti e anche i docenti".
(Red/ Dire)