(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 22 feb. - L'Associazione italiana di psicologia (Aip) accoglie positivamente l'intento del ddl 2493, attualmente in discussione al Senato, che all'articolo 1 si propone di "promuovere la cultura della competenza, di integrare i saperi disciplinari e le relative abilità fondamentali e di migliorare il successo formativo prevenendo analfabetismi funzionali, povertà educativa e dispersione scolastica" attraverso lo sviluppo delle 'competenze non cognitive' nelle attività educative e didattiche delle istituzioni scolastiche statali e paritarie di ogni ordine e grado. Tuttavia, chiarisce in una nota l'Aip, il testo non fornisce una definizione delle suddette competenze, limitandosi a chiarire cosa queste non sono. L'Aip propone dunque di sostituire la definizione 'competenze non cognitive' con 'life skills'. "Il costrutto di life skills- spiega l'associazione- sottolinea l'importanza di promuovere competenze e abilità sociali, emotive e cognitive nelle giovani generazioni al fine di fornire strumenti efficaci per un buon adattamento e una migliore qualità di vita. Le abilità individuate dall'Organizzazione mondiale della sanità sono 10, divise in tre aree: area cognitiva (decision-making e problem solving, pensiero critico e pensiero creativo), area relazionale (capacità di comunicazione e di gestione delle relazioni interpersonali, auto-consapevolezza, empatia), area emotiva (capacità di gestire lo stress e le emozioni). Analizzandole, emerge chiaramente come l'approccio che accomuna il costrutto tenga insieme competenze di tipo emotivo, cognitivo e sociale, a sottolineare come si tratti di un nucleo comune o sistema interattivo che contribuisce allo sviluppo e alla crescita della persona in modo sinergico e complementare.
Per esempio, sviluppare dimensioni cognitive come il saper prendere decisioni sociali è possibile se si possiedono abilità comunicative ed emotive; la capacità di gestione dello stress viene favorita da abilità di risoluzione dei problemi, di autoconsapevolezza. Alla luce di ciò, le life skills dell'Oms si costituiscono come la migliore cornice comune di riferimento per la sperimentazione di cui all'articolo 3, del ddl. Basandosi sulle linee di ricerca esistenti, tale cornice comune permetterà di confrontare ed integrare i risultati della sperimentazione al fine di redigere, come previsto dal ddl, le linee guida per la promozione delle competenze oggetto di interesse, con l'individuazione di obiettivi specifici di apprendimento".
In una duplice ottica di formazione dei docenti e successivamente di educazione degli studenti sulle 'life skills', l'Aip ritiene ancora più determinante la presenza dello psicologo a scuola. "Lo psicologo scolastico, come recentemente indicato nelle Linee di indirizzo del Consiglio nazionale dell'Ordine degli psicologi, interviene a scuola non solo per affrontare situazioni di disagio ma anche per promuovere una condizione di benessere psicologico degli studenti. La sua competenza professionale, quindi, può offrire un contributo rilevante per formare i docenti alla progettazione di percorsi scolastici per la promozione delle life skills". Quanto invece al fronte degli studenti, "lo psicologo scolastico può contribuire all'implementazione in classe dei percorsi formativi sperimentali rivolti agli studenti, prefigurando anche modalità di valutazione della loro efficacia. Questa figura può inoltre verificare gli effetti della promozione delle competenze oggetto di intervento del ddl sul miglioramento del successo formativo e sulla riduzione della dispersione scolastica e della povertà educativa (art. 3, comma 3 lettera d). Inoltre, lo psicologo scolastico può contribuire ad evitare il rischio che gli insegnanti (già fortemente impegnati su più fronti) si trovino a dover affrontare da soli problematiche psicologiche che potrebbero emergere durante lo svolgimento di tali percorsi, il cui trattamento non rientra nel campo di competenza degli insegnanti stessi. Infine, un ultimo versante su cui la psicologia scolastica può offrire il proprio contributo riguarda la predisposizione delle linee guida per la promozione delle competenze non cognitive, rispetto alle quali sarebbe opportuna la presenza di esperti di psicologia scolastica nell'ambito del Comitato tecnico scientifico previsto dal ddl".
"In conclusione- constata l'Aip- se da un lato è certamente positivo l'intento del ddl 2493 di promuovere a scuola life skills in grado di favorire il benessere della persona e il successo formativo, è auspicabile dall'altro creare le condizioni migliori affinché ciò possa effettivamente avvenire".
(Red/ Dire)