
Roma, 16 mar. - Un tavolo con i ministeri della Salute e della Ricerca per colmare il gap sugli "organici dei nostri pronto soccorso e dei dipartimenti di emergenza". Lo ha detto il neopresidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, illustrando le sue linee programmatiche. "È una lacuna grave e ovviamente sarebbe irresponsabile da parte mia dire che è una responsabilità solo di chi ha governato precedentemente- ha aggiunto Rocca- è stata una mancanza di visione anche nella programmazione sanitaria generale in tema di posti d'accesso alla medicina d'urgenza e a coloro che comunque vogliono spendersi, anche se comunque sembra che ci sia questo problema serio, perché i nostri concorsi vanno deserti o poche persone chiedono. Anche su questo, quindi, apriremo un tavolo di confronto con il Ministero della salute e il Ministero della ricerca, però è importante che si vada a lavorare su questo".
Come è importante, secondo Rocca, "che si vada a lavorare immediatamente sull'apertura dei corsi per operatore sociosanitario specializzato. La Regione Lazio ancora non ha avviato questa importante riqualificazione".
COMMISSARIAMENTO SANITÀ? CON GOVERNO AFFRONTERÒ TEMA SOSTENIBILITÀ DEBITO - Il grande debito del Lazio (22 miliardi) non rischia di riportare la Regione sotto commissariamento.
Secondo il governatore Francesco Rocca "noi oggi siamo già sotto piano di rientro e questo non cambia se c'è un commissario o meno. C'è da vedere col governo un tema di sostenibilità di un debito così importante per affrontarlo e non rimanerne schiacciati".
Rocca non ha intenzione di andare dall'esecutivo nazionale a chiedere soldi: "Sarei irresponsabile a presentarmi dal governo con una crisi come quella attuale e dire 'mi dovete dare i soldi', bisogna anche ragionare sulle cose che si possono fare e non chiedere l'impossibile solo per fare demagogia. Le risorse a disposizione del Paese purtroppo sono queste. Dobbiamo trovare altre soluzioni tecniche che ho in mente ma prima di dirle voglio verificarle, anche per evitare di aprire un dibattito inutile.
Farò una conferenza stampa dedicata alla situazione finanziaria, perche' anche la mia misurabilità passa attraverso la chiarezza sui conti. Chiudiamo un periodo storico fatto di accuse reciproche che alla fine non cambiano la sostanza, sempre 22 miliardi di debito abbiamo e da quello dobbiamo partire".
DISAVANZO 216 MLN SU SERVIZIO REGIONALE, ENTRO 20/4 VA TROVATA COPERTURA - "Il preconsuntivo 2022 dei conti del Servizio sanitario regionale certifica un disavanzo di 216 milioni, per il quale entro il 20 aprile al tavolo di verifica con i Ministeri bisognerà fornire idonea copertura" ha poi aggiunto il neogovernatore. "Per quanto riguarda la sanità- aveva spiegato prima Rocca- la criticità riguarda il Fondo di dotazione negativo di oltre 1 miliardo di euro, che la Regione ha ridotto a circa 700 milioni, ma la Corte contesta le modalità contabili utilizzate e, all'esito della riapertura della parifica 2021, avrà un grave impatto sui conti del 2022, cosicché il Fondo di dotazione potrebbe nuovamente essere riportato al valore originario, che supera il miliardo di euro".
Il presidente ha poi spiegato che la proiezione del debito sanitario per il 2023 "è a circa meno 600 milioni, quindi occorre intervenire, trovare delle soluzioni, probabilmente occorrerà anche alzare e far sentire forte la nostra voce, perché comunque questa Regione ha una forte penalizzazione, dovuta anche a una centralità di Roma, che ha e porta con sé tutta una serie di specificità".
IL FUTURO DI FORLANINI E SAN GIACOMO - "Vogliamo recuperare il San Giacomo e il Forlanini" ha detto ancora il neogovernatore del Lazio nelle sue linee programmatiche. Per quanto riguarda il San Giacomo, dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha ribadito la sua vocazione a nosocomio, "non penseremo a un ospedale per acuti. Rimetterci mano in questo senso- ha spiegato Rocca- avrebbe costi insostenibili ma se gli eredi della famiglia Salviati ci aiuteranno si può pensare a una rsa, mantenendo così una vocazione socio-sanitaria".
Sul Forlanini, invece, "cerchiamo di capire questo dialogo col Bambino Gesù, ma mi pongo il problema del fatto che abbiamo due ospedali a padiglioni che perdono 300 milioni di euro l'anno (Umberto I e San Camillo, ndr) e c'è una questione di impatto di queste strutture che portano a una dispersione strutturale importante".
"Se il Forlanini lo prende il Bambino Gesù ben venga, secondo me è un grande impegno anche per il Bambino Gesù- ha aggiunto Rocca- Noi possiamo vedere se riusciamo a recuperare anche il Forlanini come San Camillo, fare dei lavori di adeguamento che possano consentirne l'assorbimento e i padiglioni che rimangono farci una rsa. Bisogna lavorarci con i tecnici ma l'idea è andare verso il superamento degli ospedali a padiglioni".
Quanto invece al policlinico Umberto I e al San Camillo, secondo Rocca appunto "gli ospedali a padiglioni hanno fatto il loro tempo. In questo senso la sanità va ripensata, non è un caso che le aziende ospedaliere siano quelle che perdono di più e che i due nosocomi a padiglioni di Roma perdano entrambi 150 milioni di euro l'anno. Dobbiamo fare scelte coraggiose e assumercene la responsabilità, altrimenti saremmo costretti ad artifizi contabili che sottrarranno risorse alle azienda sanitarie del territorio per dire che la nostra sanita è in pareggio. C'è un problema strutturale in quelle due strutture e se non lo affrontiamo responsabilmente, è ovvio che avremo un'emorragia".
(Red)