
Roma, 13 apr. - "Si sta facendo finalmente qualcosa. Quando questo governo si è insediato e ho avuto l'onore di iniziare ad occuparmi del servizio sanitario nazionale, ho trovato una sanità ingolfata e piena di contraddizioni. Durante la pandemia, i medici italiani si sono distinti per impegno e abnegazione. Li abbiamo chiamati 'eroi' senza però renderci abbastanza conto delle loro grida di dolore per gli orari insostenibili a fronte di compensi inadeguati". Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, durante il question time a Montecitorio, rispondendo alle interrogazioni sulle iniziative volte a incrementare l'efficienza e la sicurezza dei punti di pronto soccorso, con particolare riferimento alle carenze di personale.
"Ci siamo attivati subito- ha proseguito- ma questa volta senza pensare ad un ennesimo rattoppo. Dobbiamo ribadirlo, il sovraffollamento dei pronto soccorsi è il sintomo di una malattia più grande che possiamo fermare solo attraverso azioni concrete e strutturali. Da subito, con l'ultimo decreto-legge n. 34, abbiamo innalzato i compensi per i medici che lavorano in emergenza urgenza da 60 a 100 euro orari, abbiamo disposto aumenti per gli infermieri e anticipato le indennità di pronto soccorso senza attendere il 2024. Prevediamo poi assunzioni anche senza specializzazione diretta e contratti libero professionali per gli specializzandi".
Orazio Schillaci ha poi aggiunto che "sostenere economicamente la professione medica è fondamentale per riconoscere davvero quegli eroi che si occupano quotidianamente del valore più importante: la nostra Salute".
"Abbiamo però anche disposto norme più dure contro la violenza negli ospedali- ha tenuto a informare l'esponente del governo- perché esercitare una professione non può mai diventare un rischio per chi lo fa".
Il ministro della Salute è tornato a parlare di sovraffollamento. "Da dieci anni, escludendo il periodo Covid, il definanziamento del Ssn e soprattutto la mancanza di una visione organizzativa hanno impoverito il concetto di Salute Pubblica. Se oltre il 70% degli accessi nei pronto soccorsi è definito codice bianco o verde, ovvero non urgente, significa che i cittadini hanno perso punti di riferimento territoriali e si riversano negli ospedali dove l'attenzione è focalizzata verso le urgenze".
"Proprio per questo- ha ribadito il ministro della Salute- la medicina territoriale sarà potenziata. Il Pnrr stanzia fondi per le opere infrastrutturali, noi stiamo lavorando per rendere questi luoghi delle vere case della comunità a cui rivolgersi per visite, accertamenti e servizi sanitari preventivi. Lo ribadisco: con la collaborazione delle regioni, in particolare quelle virtuose che ad esempio hanno già stanziato i fondi del Milleproroghe per abbattere le liste d'attesa. La strada che stiamo intraprendendo ci sembra quella giusta, senza promettere miracoli irrealizzabili, senza alimentare cooperative e senza distogliere risorse al sistema pubblico, a cui ha pensato ampiamente qualcuno, nel passato".
Schillaci ha poi elencato le nuove misure introdotte nel citato decreto n. 34. "Quanto, alla carenza di personale medico e infermieristico presso i servizi di emergenza-urgenza- ha ricordato- l'articolo 11 conferisce alle aziende e agli enti del Servizio sanitario nazionale la facoltà di ricorrere, per l'anno 2023, alle prestazioni aggiuntive la cui tariffa può essere aumentata fino a 100 euro lordi per il personale medico e 50 euro lordi per il personale infermieristico. Inoltre, con la medesima disposizione si anticipa al 1° giugno 2023 l'indennità per chi lavora in pronto soccorso prevista precedentemente con decorrenza dal 1° gennaio 2024".
"L'articolo 12- ha inoltre risposto alla Camera- prevede specifiche misure per il personale dei servizi di emergenza-urgenza: in primo luogo, consente fino al 31 dicembre 2025, ai medici che hanno maturato una specifica esperienza con contratti di lavoro flessibile nell'ambito dei servizi di emergenza urgenza del Servizio sanitario nazionale, ancorché non in possesso del diploma di specializzazione, di poter accedere alle procedure concorsuali per l'accesso alla dirigenza medica del Ssn nella disciplina di Medicina e chirurgia d'accettazione e d'urgenza".
"Parallelamente- ha sottolineato- si è inteso consentire, in via sperimentale, ai medici in formazione specialistica, in deroga alle incompatibilità previste dalla legislazione vigente di assumere, su base volontaria e al di fuori dall'orario dedicato alla formazione, incarichi libero-professionali".
L'esponente dell'esecutivo ha poi ribadito che "la disposizione in questione ha previsto la possibilità per il predetto personale, in possesso dei requisiti per il pensionamento anticipato previsti dall'ordinamento vigente, di essere ammesso, previa autorizzazione dell'azienda ed in deroga alle disposizioni contrattuali e convenzionali vigenti, al rapporto di lavoro ad impegno orario ridotto o all'orario parziale per il comparto".
Parlando dell'articolo 14, il ministro ha spiegato che "consente alle aziende e agli enti del Servizio sanitario nazionale, nonché alle strutture sanitarie private accreditate appartenenti alla rete formativa, di assumere con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato, con orario a tempo parziale coloro che, a partire dal terzo anno del corso di formazione specialistica, regolarmente iscritti, siano utilmente collocati nella graduatoria separata in esito alle procedure concorsuali per l'accesso alla dirigenza del ruolo sanitario nella specifica disciplina bandita".
"Infine- ha concluso Schillaci- con riferimento agli episodi di violenza nei confronti del personale sanitario, ritengo opportuno ribadire che l'articolo 16 del decreto-legge in questione dispone un innalzamento dei limiti edittali della pena stabilita per il reato di lesioni personali posto in essere a danno del personale esercente una professione sanitaria per il quale è prevista la procedibilità d'ufficio, fermo restando l'inasprimento del regime sanzionatorio stabilito per le lesioni gravi e gravissime".
(Red)