
Roma, 29 set. - "Una riduzione del limite di esposizione all'amianto durante il lavoro a un valore 10 volte inferiore a quello attuale (da 0,1 fibre per centimetro cubo - f/cm3 - a 0,01 f/cm3 - sulla base dei più recenti sviluppi scientifici e tecnologici". La Commissione europea presenta un pacchetto di provvedimenti con un "approccio globale per proteggere meglio le persone e l'ambiente dall'amianto e garantire un futuro senza amianto".
L'amianto è una sostanza cancerogena estremamente pericolosa ancora presente in molti edifici e causa di numerosi decessi evitabili nell'UE. Sebbene tutte le forme di amianto siano vietate nell'UE dal 2005, questa sostanza è ancora presente negli edifici più vecchi e rappresenta una minaccia per la salute, in particolare quando i materiali che la contengono vengono perturbati, con il conseguente rilascio di fibre che possono essere inalate, ad esempio durante le ristrutturazioni. Ben il 78% dei tumori professionali riconosciuti negli Stati membri è correlato all'amianto. Se inalate, le fibre di amianto presenti nell'aria possono causare, ad esempio, mesotelioma e cancro ai polmoni, con un periodo medio di 30 anni tra l'esposizione e i primi segni della malattia.
"Affrontare i rischi per la salute derivanti dall'esposizione all'amianto è quindi essenziale per proteggere la salute umana e l'ambiente, garantendo nel contempo condizioni di vita e di lavoro dignitose", segnalano dalla Commissione. Questo aspetto" è ancora più rilevante nel contesto della transizione verde e dell'ambizione dell'UE di aumentare il tasso di ristrutturazione degli edifici". Grazie alle ristrutturazioni i residenti godranno di migliori condizioni di salute e di vita e di bollette energetiche più basse, "tuttavia aumenteranno anche i rischi di esposizione all'amianto, in particolare per i lavoratori edili".
I tumori professionali sono la prima causa dei decessi correlati al lavoro nell'UE, con ben il 78% dei tumori professionali riconosciuti associati all'amianto.
Solo nel 2019 nell'UE più di 70mila persone sono morte per le conseguenze dell'esposizione all'amianto sul luogo di lavoro. Si stima che attualmente siano esposti all'amianto tra i 4,1 e i 7,3 milioni di lavoratori, dei quali il 97% nel settore edile e il 2% nella gestione dei rifiuti.
Per eliminare i rischi derivanti dall'amianto, negli ultimi 40 anni l'UE si è adoperata per limitarne tutti gli usi, fino a giungere al divieto totale nel 2005. Tuttavia, dato che oltre 220 milioni di unità immobiliari sono state costruite prima del divieto, è probabile che molte di esse contengano ancora amianto e rappresentino una minaccia per la salute. Permane inoltre la necessità di gestire e smaltire i rifiuti di amianto.
La strategia 'Un'ondata di ristrutturazioni per l'Europa', che ha l'obiettivo di almeno raddoppiare il tasso annuo di ristrutturazione degli edifici entro il 2030, sottolinea ulteriormente l'importanza di affrontare il problema dell'amianto con un approccio globale. Nella proposta di revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia, presentata nel dicembre 2021, si sottolinea inoltre che gli Stati membri dovrebbero sostenere i miglioramenti della prestazione energetica degli edifici esistenti per contribuire a creare un ambiente interno salubre, tra l'altro eliminando sostanze nocive come l'amianto.
Il pacchetto presentato oggi comprende una comunicazione dal titolo 'Costruire un futuro senza amianto', che affronta il problema dell'amianto in modo globale, dal miglioramento di diagnosi e cure delle malattie causate dall'amianto fino all'identificazione e alla rimozione sicura dell'amianto e al trattamento dei relativi rifiuti e una proposta di modifica della direttiva sull'esposizione all'amianto durante il lavoro, intesa a migliorare la protezione dei lavoratori riducendo significativamente il limite di esposizione professionale per l'amianto.
La Commissione consulterà il comitato consultivo tripartito per la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro in merito al riconoscimento di ulteriori malattie correlate all'amianto come malattie professionali, L'esecutivo Ue ha proposto un nuovo approccio dell'UE all'individuazione dei tumori, che comprende un aggiornamento della raccomandazione del Consiglio sullo screening dei tumori del 2003.
Per sostenere meglio le vittime di malattie correlate all'amianto e proteggere meglio i lavoratori dall'amianto. La Commissione intende proporre oggi una revisione della direttiva sull'esposizione all'amianto durante il lavoro, volta a ridurre significativamente il valore limite di esposizione professionale per l'amianto; aggiornare gli orientamenti per sostenere gli Stati membri, i datori di lavoro e i lavoratori nell'attuazione della direttiva riveduta; lanciare una campagna di sensibilizzazione sulla rimozione sicura dell'amianto.
Per migliorare le informazioni sull'amianto negli edifici la Commissione europea intende presentare una proposta legislativa concernente il rilevamento e la registrazione dell'amianto negli edifici. Gli Stati membri saranno invitati a elaborare strategie nazionali per la rimozione dell'amianto; proporre un approccio normativo per l'introduzione di registri digitali degli edifici al fine di migliorare la condivisione e l'uso dei dati relativi agli edifici, dalla progettazione alla costruzione, fino alla demolizione.
Per garantire lo smaltimento sicuro dell'amianto e l'inquinamento zero la Commissione Ue intende rivedere il protocollo UE per la gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione e gli orientamenti per le verifiche dei rifiuti prima dei lavori di demolizione e di ristrutturazione degli edifici; avviare uno studio volto a individuare le pratiche di gestione dei rifiuti di amianto e le nuove tecnologie di trattamento.
L'UE mette a disposizione ingenti finanziamenti attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza, il Fondo sociale europeo Plus e il Fondo europeo di sviluppo regionale per sostenere gli Stati membri negli ambiti della prevenzione sanitaria, delle cure, delle ristrutturazioni e dello smaltimento sicuro dell'amianto. Inoltre l'UE continuerà a svolgere un ruolo di primo piano nella lotta all'amianto a livello mondiale, ad esempio nel contesto della conferenza delle parti della convenzione di Rotterdam, dell'Organizzazione internazionale del lavoro, del G7 e del G20.
La Commissione europea invita tutte le istituzioni dell'UE, gli Stati membri, le parti sociali e gli altri portatori di interessi ad accelerare l'azione per conseguire un'UE senza amianto per le generazioni attuali e future. La proposta di modifica della direttiva sull'esposizione all'amianto durante il lavoro presentata dalla Commissione sarà discussa dal Parlamento europeo e dagli Stati membri; la Commissione, da parte sua, auspica una rapida approvazione. Una volta adottata, gli Stati membri avranno 2 anni di tempo per recepire le disposizioni della direttiva nella legislazione nazionale.
"Un anno fa ci siamo impegnati dinanzi al Parlamento europeo a rispondere agli importanti inviti all'azione espressi nella sua relazione sulla protezione dei lavoratori dall'amianto- dice Nicolas Schmit, Commissario per il Lavoro e i diritti sociali- Ora la Commissione presenta una serie di misure che non solo offriranno una migliore protezione ai lavoratori, ma costituiranno anche un enorme passo avanti verso un'Europa senza amianto. Il 78% dei tumori professionali riconosciuti negli Stati membri è correlato all'amianto. La direttiva di modifica proposta oggi ridurrà drasticamente i livelli di esposizione per i lavoratori e fornirà formazione e orientamenti ai datori di lavoro".
La prevenzione "è più efficace di qualsiasi cura contro il cancro. Considerando che il 40% dei tumori è prevenibile, si tratta della strategia a lungo termine più efficiente- aggiunge Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare- Nell'ambito delle azioni previste dal piano europeo di lotta contro il cancro, puntiamo a contribuire in modo significativo alla prevenzione del cancro riducendo l'esposizione alle sostanze pericolose, tra cui l'amianto. Le proposte odierne costituiscono un altro risultato tangibile del piano di lotta contro il cancro e un ulteriore passo verso la costruzione di un'Unione europea della salute forte".
(Red)