
Roma, 7 ott. - "Oggi le terapie per una donna che ha affrontato il cancro sono prevalentemente oncologiche. Parliamo, ad esempio, della terapia chirurgica che cerca, ove possibile, di ridurre il tumore al massimo. A questa possono essere associate chemioterapie o radioterapie. Queste, naturalmente, hanno effetti collaterali sull'organismo". Lo ha detto alla Dire la professoressa Donatella Caserta, ordinario di ginecologia e direttrice Uoc ginecologia Aou Sant'Andrea- Sapienza Università di Roma, a margine della presentazione a Roma di Sexandthecancer, il primo sportello di orientamento psicologico e medicoádedicato al tema della sessualità dopo il cancro.
"Per quanto riguarda la mia branca, la gineocologia- ha aggiunto- il problema è che queste terapie, in qualche modo, soprattutto se fatte in una donna molto giovane, anche in età pre menopausale, la portano ad avere una menopausa precoce, una menopausa dalla quale, il più delle volte, non si torna indietro".
"Questo, naturalmente- ha sottolineato Caserta- può determinare non soltanto l'impossibilità di avere successivamente una gravidanza ma, molte volte, ad avere quella che noi definiamo come 'sindrome uro genitale', ovvero tutta una serie di disturbi legati al basso tratto che le impediscono anche di avere rapporti".
Nell'ospedale Sant'Andrea si sta mettendo a punto un percorso che porti queste donne alla possibilità di avere terapie di supporto. "Tra queste- ha concluso- anche il laser vaginale, che consente di ricostituire il collagene, il trofismo, il nutrimento dei tessuti vaginali, permettendo alla donna di poter avere una vita di relazione senza particolari problematiche".
(Red)