
Roma, 9 nov. - "La salute è un investimento e non un mero costo, da tradurre con misure adeguate e capillari di prevenzione e diagnosi precoce". Così l'onorevole Marcello Gemmato nel suo primo intervento pubblico da sottosegretario alla Salute, al XVII Forum di Meridiano Sanità svoltosi oggi a Roma a Palazzo Rospigliosi.
"Esiste- ha proseguito Gemmato- un problema di finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale, che solo negli ultimi anni ha visto invertire il trend di impoverimento che proseguiva da troppo tempo, ma c'è anche un problema di perequazione tra le Regioni, in parte causato dalla riforma del titolo V che, creando tanti differenti sistemi sanitari regionali, ha generato disomogeneità di accesso ai servizi tra i cittadini, penalizzando soprattutto le regioni del Sud. A ciò si è aggiunto l'effetto negativo del DM70 del 2015, a seguito del quale la razionalizzazione del sistema ospedaliero, con la chiusura di molte strutture, non è stata accompagnata da adeguati interventi di potenziamento della sanità territoriale".
"La debolezza della sanità territoriale- ha sottolineato il sottosegretario- è emersa durante la pandemia, privando il sistema del necessario filtro che evitasse di sovraccaricare le strutture ospedaliere, e ad essa si è aggiunta la sostanziale mancanza di un piano pandemico aggiornato. Tutte le regioni si sono così mosse in ordine sparso creando confusione nella comunicazione, aggravata dai tanti esperti o presunti tali che durante la pandemia hanno sostenuto tutto e il contrario di tutto, generando disorientamento nella popolazione e favorendo il proliferare di atteggiamenti complottisti e negazionisti".
Il tema della prevenzione è cruciale non soltanto per le malattie infettive, ha aggiunto Gemmato, se è vero che "da qui al prossimo futuro avremo un'Italia sempre più anziana: già oggi si contano 14 milioni di over 65 e saranno 4.5 milioni in più nei prossimi 15 anni, con un inevitabile incremento delle patologie croniche non trasmissibili particolarmente diffuse in queste fasce di età : tumori, patologie cardiovascolari, diabete, malattie polmonari".
Per questo motivo, ha concluso il sottosegretario, "è opportuno abbandonare il 'presentismo' che non ha memoria del passato e non si preoccupa del futuro, e che considera quindi la spesa sanitaria come un costo da razionalizzare per far quadrare i conti. È necessario invece abbracciare un orizzonte di lungo termine, nel quale l'investimento nella salute dei cittadini e nella prevenzione porti ad una riduzione dei costi sociali ed economici complessivi".
(Red)