
Roma, 4 mar. - Si parla sempre troppo poco di obesità . Una malattia importante che coinvolge più di un milione di persone nel nostro Paese. I cattivi stili di vita sappiamo bene che incidono sull'insorgenza della patologia nel 70% dei casi mentre il restante 30% lo fa invece la genetica. Spesso all'obesità si associano altre patologie come il diabete, l'ipertensione e le apnee notturne. Quali sono i numeri del problema nella regione Lazio? A che punto è l'informazione scientifica su questo tema e come sensibilizzare le persone? In occasione della Giornata mondiale per la prevenzione dell'obesità che ricorre venerdì 4 marzo, ne parla Maria Grazia Tarsitano, coordinatrice della Commissione Ecm e Formazione dell'OMCeO Roma.
"La prevalenza di sovrappeso e obesità - spiega- ha raggiunto proporzioni pandemiche, con il conseguente aumento dell'incidenza di complicanze associate all'obesità , quali ad esempio sindrome metabolica, malattie cardio- e cerebro-vascolari, alterazioni dei sistemi respiratorio, gastrointestinale, urinario, muscolo-scheletrico, riproduttivo, nervoso, dello stato nutrizionale e del benessere psicologico".
"Nel Lazio, quasi il 30% della popolazione è in sovrappeso- aggiunge Tarsitano- e il 9% è affetto da obesità . La patologia è complessa e multifattoriale, ancora lontana dall'essere completamente delucidata".
"Nella Giornata Mondiale dell'Obesità , dobbiamo aumentare la consapevolezza del 'problema'. L'Ordine dei medici di Roma vuole attraverso la sua attività promuovere eventi formativi sul tema che vadano ad implementare il trattamento di questi pazienti e ridurre le conseguenze ad esso associate", conclude Antonio Magi, presidente dell'OMCeO della Capitale.
(Mco/ Dire)