
Roma, 10 mag. - "Il futuro della professione medica è coniugare, in tempi nuovi, i vecchi concetti della scienza e della coscienza. La tecnologia, l'uso dell'intelligenza artificiale, vanno applicate ai concetti di vecchia sapienza, di capacità di gestire il rapporto, la relazione clinica con le persone, utilizzando allo stesso tempo un giudizio morale sulle proprie attività che non potrà mai essere scaturito dalle macchine". Lo ha detto Alberto Oliveti, presidente della Fondazione Enpam, intervistato dalla Dire in occasione del 'Frontiers Health Italia 2022 - La sanità digitale al servizio della salute pubblica', l'evento organizzato da Healthware Group e in corso oggi nella Capitale, presso l'Acquario Romano.
Di certo la strada della sanità verso la digitalizzazione, iniziata anni fa, è stata accelerata dalla pandemia. "Il Covid ha accelerato le esigenze di un utilizzo più pratico- ha continuato Oliveti- è evidente però che la digitalizzazione ha ancora dei percorsi da seguire che sono quelli della corretta diffusione delle capacità di approcciare la professione. Quindi- ha concluso il presidente Enpam- informazione, formazione, divulgazione, evidenze scientifiche da confermare nell'utilizzo clinico della digitalizzazione e capacità di avere sempre una valutazione in senso di coscienza, quindi in senso etico, di attività in cui l'opera umana viene supportata dalla grande capacità amplificatoria della tecnologia".
(Red)