
Roma, 28 feb. - "Il Sindacato medici italiani (Smi) e il Sindacato medici italiani del territorio (Simet) hanno indetto lo sciopero per tutti i medici dell'area convenzionata, con la chiusura degli ambulatori l'1 e 2 marzo e hanno convocato una manifestazione a Roma il 2 marzo dalle 9-13 davanti al ministero della Salute in Lungotevere Ripa, 1. Con l'Ucraina nel cuore, i medici confermano sciopero e manifestazione nazionale, per solidarietà saranno esposti cartelli sulla pace per richiedere la fine del conflitto". Così una nota.
"Uno sciopero programmato da un mese- chiariscono le organizzazioni sindacali- rispettoso della normativa a riguardo dei servizi pubblici. Uno sciopero che, come prevede la Costituzione, vuole permettere ai sindacati di tutelare i diritti oggi calpestati di tutta la categoria medica. I motivi alla base della mobilitazione- prosegue la nota- sono riassumibili nei carichi di lavoro insostenibili, nella mancanza di tutele, nella burocrazia abnorme e nel fatto che non sia riconosciuto, ancora, l'infortunio sul lavoro, mentre lo stanziamento per l'indennizzo alle famiglie dei colleghi deceduti per Covid risulta essere un'elemosina. Un doppio schiaffo da parte dello Stato, soprattutto agli orfani di quei medici. Per queste ragioni alle 11.30 del 2 marzo, nel corso della manifestazione, rispetteremo un minuto di silenzio per i colleghi medici deceduti a causa del loro impegno contro il Covid-19".
"Scioperiamo- proseguono le sigle sindacali- perché rivendichiamo tutele concrete quali ferie, maternità, malattia; reclamiamo garanzie certe in materie di sostegno ad handicap e sostituzioni per poter fruire del meritato riposo, nonché politiche serie sulle pari opportunità. In questa pandemia, che ha travolto il mondo, sono le donne medico che hanno pagato il prezzo più alto. Il diritto al lavoro si deve coniugare con il diritto alla vita familiare e personale. Scioperiamo- si legge ancora nella nota- perché nel nostro Paese sono più di tre milioni i cittadini senza medico di famiglia. Le postazioni di guardia medica vengono chiuse o accorpate per mancanza di personale. Le ambulanze del 118 sono senza medico a bordo.
Vogliamo che i giovani medici siano attratti da questa professione, che oggi disertano al pari dei vecchi che si prepensionano. È ormai ineludibile l'istituzione di un corso di specializzazione in medicina generale. Vogliamo dire basta alla strisciante privatizzazione della medicina generale. Il nostro sciopero è per salvare i medici e il Servizio sanitario pubblico. Chiediamo ai medici e ai cittadini di essere al nostro fianco. Se non ora, quando?", conclude la nota.
(Red)