Roma, 29 apr. - "Fino ad oggi, in Italia, non è stato registrato alcun incremento anomalo di casi di epatite acuta severa". E' la conclusione a cui è arrivata l'indagine telematica nazionale condotta nell'ultima settimana (21-28 aprile) dall'area fegato della Società italiana di gastroenterologia epatologia e nutrizione pediatrica (Sigenp) per valutare l'incidenza di nuovi casi pediatrici di epatite acuta ad eziologia sconosciuta (non A-non E). I 71 centri partecipanti alla survey hanno riportato 20 casi totali, da gennaio a oggi, "un numero sovrapponibile a quello del triennio precedente (2019-2021)", spiega la Sigenp.

"Per epatite acuta severa/insufficienza epatica di origine sconosciuta- si intende- incremento di transaminasi(Ast/Alt maggiore di 500 UI/L), con o senza coagulopatia, sierologia negativa per virus epatotropi (A ed E)", spiegano i pediatri.

Nello specifico dei 20 casi riscontrati- secondo l'indagine- 18 riguardano bambini di età compresa tra 1 e 10 anni; solo 2 casi hanno più di 10 anni. Quattordici pazienti sono risultati negativi per entrambi i virus epatotropi maggiori (A-E); in 6 pazienti il virus dell'epatite E non è stato testato. Tre casi sono risultati positivi per il SARS-CoV-2; 1 caso positivo per Adenovirus; 1 caso per Norovirus. Solo un caso ha necessitato di un trapianto di fegato.

Nel 98% dei centri che hanno partecipato alla survey i medici non hanno avuto la percezione di assistere ad un incremento anomalo di casi di epatite acuta severa. All'indagine hanno partecipato 33 ospedali di I e II livello, 11 ospedali di III livello, 13 centri universitari, 14 Irccs.

(Red)