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Plasmaderivati, Cns: "Importazione da estero costata a Ssn 117 mln"

Roma, 29 apr. - L'acquisto sul mercato estero di immunoglobuline nel 2021 ha pesato sulle casse del Servizio sanitario nazionale per oltre 117 milioni di euro, con un aumento di circa il 26% nell'arco degli ultimi cinque anni. Sono alcuni dei dati del Centro Nazionale Sangue che in questi giorni ha dedicato al tema del plasma e della disponibilità di medicinali plasmaderivati il simposio scientifico internazionale intitolato "The supply of plasma-derived medicinal products in the future of Europe", organizzato in collaborazione con FIODS, Federazione Internazionale delle Organizzazioni di Donatori di Sangue.
Le immunoglobuline sono farmaci plasmaderivati che servono a trattare le più svariate patologie, tra cui le immunodeficienze primitive e le malattie autoimmuni, e possono essere prodotte tramite la lavorazione del plasma donato dai donatori italiani. Le donazioni di plasma, contrariamente a quanto succede con i globuli rossi, non bastano però a coprire il fabbisogno nazionale e quindi l'Ssn è costretto a ricorrere al mercato estero, in particolare a quello degli Stati Uniti, paese leader nella produzione, che da solo occupa circa il 60% del mercato globale. Quella del plasma è una situazione delicata, resa ancor più complessa dalla diffusione della variante Omicron del Covid-19 che ha portato, nei primi tre mesi del 2022, a un calo nella raccolta in Italia di circa il 6% rispetto all'anno passato. Il dato negativo ha riguardato principalmente i primi due mesi dell'anno, mentre a marzo ci si è mantenuti su livelli stabili. Ma l'obiettivo dell'autosufficienza resta ancora lontano e l'incidenza del costo dell'importazione di plasmaderivati è sempre più rilevante, basti pensare che nel 2020 rappresentava circa il 3,4% della spesa farmaceutica totale del Ssn, mentre nel 2019 l'indice era appena del 2,5%.
La pandemia di Covid-19 ha portato, tra i suoi vari effetti, anche a una diminuzione della raccolta negli Stati Uniti e questo, insieme al costante aumento della domanda di immunoglobuline ed altri farmaci plasmaderivati ha comportato anche un aumento di prezzo. Per esempio, il costo delle immunoglobuline ad uso endovenoso è cresciuto dal 2017 al 2021 di circa il 22%, passando da 38 a più di 46 euro al grammo.
Per dimostrare la dipendenza dell'Italia e di tutta l'Europa dal mercato statunitense basta un dato. Nel 2020 il vecchio continente ha segnato un deficit tra la domanda di immunoglobuline e il volume di plasma raccolto per la loro produzione di circa il 40%, in sostanza le stime di plasma raccolto in Europa si attestano sui 8,3 milioni di litri quando ne servirebbero quasi 14 per soddisfarne la richiesta.
"Il valore dei medicinali plasmaderivati è inestimabile ma quando c'è di mezzo il mercato un prezzo da pagare c'è sempre- ha dichiarato in apertura dei lavori il direttore del Centro Nazionale Sangue, Vincenzo De Angelis- Questo perché il plasma donato è una risorsa strategica ma limitata. Incontri come questo possono fornire un contributo significativo al sistema plasma, attraverso contributi ed esperienze a confronto, in vista di un grande obiettivo, che è quello dell'autosufficienza a livello nazionale e di un equilibrio del mercato a livello internazionale".
"L'esperienza del Covid-19 ci ha insegnato l'importanza del lavoro delle piccole comunità e l'importanza di collaborare con i partner a livello internazionale, in una sorta di 'Glocality' che deve valere anche per il sistema plasma- ha commentato il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro che ha voluto ricordare anche l'importanza di avere 'un sistema basato su una donazione volontaria, capillare e non remunerata e di un utilizzo strategico dei medicinali plasmaderivati, soprattutto delle immunoglobuline. Ma bisogna sottolineare il grande valore solidaristico dei programmi di cooperazione internazionale che permettono di inviare a paesi che ne hanno bisogno medicinali plasmaderivati in eccedenza al fabbisogno nazionale".
DONARE PLASMA - È un prelievo effettuato tramite un'apparecchiatura (separatore cellulare) che immediatamente separa la parte corpuscolata, ovvero globuli rossi, bianchi e piastrine, dalla componente liquida che viene raccolta in una sacca di circa 600-700 ml. La parte corpuscolata viene reinfusa nel donatore. Il volume di liquido che si sottrae con la donazione viene ricostituito grazie a meccanismi naturali di recupero, l'infusione di soluzione fisiologica e l'assunzione di liquidi.
LA PLASMADERIVAZIONE - Il plasma viene conferito all'industria farmaceutica dove verrà usato per produrre medicinali salvavita, i cosiddetti plasmaderivati come l'albumina, le immunoglobuline o i fattori della coagulazione. I medicinali prodotti con il plasma donato non vengono usati a fini commerciali e, una volta terminato il processo di lavorazione, la casa farmaceutica restituisce il prodotto finito alla Regioni italiane. I farmaci plasmaderivati sono distribuiti gratuitamente ai pazienti che ne hanno bisogno ed eventuali lotti eccedenti il fabbisogno nazionale vengono donati a paesi in difficoltà tramite programmi di collaborazione internazionale.
(Comunicati)
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PRESIDENTE Antonio Magi |
VICE-PRESIDENTE Stefano De Lillo |
SEGRETARIO Cristina Patrizi |
TESORIERE Guido Coen Tirelli |
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CONSIGLIERI MEDICI |
Musa Awad Hussein |
Emanuele Bartoletti |
Vincenzo Bianco |
Gianfranco Damiani |
Aldo Di Blasi |
Marina Di Fonso |
Luisa Gatta |
Valentina Grimaldi |
Andrea Isidori |
Ivo Pulcini |
Maria Grazia Tarsitano |
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CONSIGLIERI ODONTOIATRI |
Nicola Illuzzi |
Giuseppe Marzo |
Giovanni Migliano |
Brunello Pollifrone |
Sabrina Santaniello |
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COMMISSIONE ODONTOIATRI |
PRESIDENTE Brunello Pollifrone |
VICE-PRESIDENTE Sabrina Santaniello |
SEGRETARIO Giovanni Migliano |
Claudio Arcuri |
Francesco Carpenteri |
Antonio D'Apolito |
Nicola Illuzzi |
Rebecca Jewel Manenti |
Giuseppe Marzo |
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COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI |
PRESIDENTE Leonardo Carletti |
REVISORE EFFETTIVO Alfredo Cuffari |
REVISORE EFFETTIVO Antonio Manieri |
SUPPLENTE Giovanni Carnovale |
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