 |
|
|
|
|
|
 |
Disforia genere, endocrinologo: "Con terapia su adolescenti -70% intenzioni suicidio"

Roma, 8 apr. - "In Italia non esiste un vero e proprio registro" sulle pratiche della transizione di genere dei soggetti minori di età, "ma non sono migliaia di casi come si dice, sono giusto poche unità. Migliaia sono quelli che si rivolgono nei centri, come il nostro, ma non tutti hanno disforia di genere e non tutti avviano quel percorso. E' però positivo che ci si rivolga a questi centri, vuol dire che le persone chiedono aiuto". E intervenire tempestivamente sugli adolescenti che vivono una disforia di genere può essere utile visto che "riduce del 70% eventuali intenzioni suicidarie" quando il ragazzo diventerà adulto. Così Gianluca Tornese, dirigente medico, pediatra-endocrinologo, coordinatore dell'ambulatorio pediatrico per la varianza di genere (APEVAGE) dell'Istituto "Burlo Garofolo" di Trieste, in audizione in Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza sulle pratiche della transizione di genere dei soggetti minori di eta'.
"L'etimologia di 'disforia di genere'- ricorda il pediatra-endocrinologo- vuol dire 'sopportare male'. Si tratta di una sofferenza oggi clinicamente riconosciuta". Gli elementi che lasciano supporre questa strada nel minore riguardano "preferenza per i giocattoli di genere opposto, rifiuto per il genere assegnato o per i ruoli e gli abbigliamenti legati a quel genere. Si preferiscono poi compagni di gioco di sesso opposto e c'è una vera e propria avversione per la propria anatomia", fino ad arrivare a "desiderare le caratteristiche del sesso opposto".
Questi sono però elementi "che rientrano più nell'identità di genere".
Per fare una diagnosi di disforia di genere, "il desiderio di appartenere al genere opposto deve essere vissuto per un periodo più lungo di 6 mesi". Bisogna però distinguere tra varianza di genere, considerata diversità dell'infinita ricchezza del genere umano, e disforia di genere, "oggi clinicamente riconosciuta", che corrisponde ad un'incongruenza vissuta dal soggetto tra il genere assegnato alla nascita e quello in cui invece si identifica.
Vivere momenti di varianza di genere è "abbastanza comune" in età prepuberale e può riguardare "il 5%", spiega Tornese, mentre la disforia di genere riguarda "anche un caso ogni 400mila e si può verificare pure a 2-3 anni di età". In questi casi "non si interviene farmacologicamente, ma con un approccio 'wait and see' per accompagnare le famiglie. Con la pubertà, infatti, il corpo cambia e spesso si manifesta una naturale desistenza verso la varianza di genere, mentre c'è una percentuale che può evolere in disforia di genere".
E' un periodo, sottolinea Tornese, "che spesso inizia con la pubertà, quando il corpo cambia in un senso che l'individuo non percepisce come suo. Studi ci dicono che in questa categoria di ragazzi la percentuale di disturbi psichiatrici, automutilazioni e tentativi di suicidio è più elevata, così come la disforia di genere aumenta l'abbandono scolastico e lo sviluppo di disturbi alimentari". Per questo si può intervenire "con terapie frenanti, con bloccanti che possono mettere in pausa la produzione di ormoni". Tecnica utilizzata "sin dagli anni Novanta in Olanda, contraddistinta da una prima fase diagnostica e poi seguita dalla terapia frenante che non viene usata indistintamente per tutti coloro che si presentano da noi. I ragazzi devono essere già in pubertà, fase che deve aver peggiorato la disforia di genere.
Inoltre, l'assistenza psicologica o psichiatrica non deve essere stata efficace e il tutto si deve svolgere col consenso informato di adolescente e genitori".
Secondo il pediatra-endocrinologo "la terapia serve. Uno studio compiuto su oltre 20mila adulti transgender riporta che il 17% aveva dichiarato che avrebbe voluto fermare la pubertà ma che non gli era stato consentito. Un altro 2,5%, invece, aveva ricevuto il trattamento riducendo del 70% le intenzioni suicidarie. Effetti collaterali? Non induce modificazioni neuronali, nè effetti sulla fertilità. Ritardare i trattamenti fino ad età adulta può avere quindi conseguenze molto negative, non trattare adolescenti con disforia di genere non è un'opzione neutrale".
(Red)
|
 |
 |
|
|
|
|
|
|
 |
|
 |
 |
PRESIDENTE Antonio Magi |
VICE-PRESIDENTE Stefano De Lillo |
SEGRETARIO Cristina Patrizi |
TESORIERE Guido Coen Tirelli |
|
CONSIGLIERI MEDICI |
Musa Awad Hussein |
Emanuele Bartoletti |
Vincenzo Bianco |
Gianfranco Damiani |
Aldo Di Blasi |
Marina Di Fonso |
Luisa Gatta |
Valentina Grimaldi |
Andrea Isidori |
Ivo Pulcini |
Maria Grazia Tarsitano |
|
CONSIGLIERI ODONTOIATRI |
Nicola Illuzzi |
Giuseppe Marzo |
Giovanni Migliano |
Brunello Pollifrone |
Sabrina Santaniello |
|
COMMISSIONE ODONTOIATRI |
PRESIDENTE Brunello Pollifrone |
VICE-PRESIDENTE Sabrina Santaniello |
SEGRETARIO Giovanni Migliano |
Claudio Arcuri |
Francesco Carpenteri |
Antonio D'Apolito |
Nicola Illuzzi |
Rebecca Jewel Manenti |
Giuseppe Marzo |
|
COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI |
PRESIDENTE Leonardo Carletti |
REVISORE EFFETTIVO Alfredo Cuffari |
REVISORE EFFETTIVO Antonio Manieri |
SUPPLENTE Giovanni Carnovale |
|
|
|
 |
|
 |
|
 |
|
 |
|
 |
|
 |
|
 |
|
|