Roma, 5 apr. - "È stato un convegno che ha visto la partecipazione di oltre 100 tra medici di medicina generale, specialisti territoriali, medici ospedalieri. Questo significa che la patologia diabetica, cronica per definizione, colpisce una popolazione molto ampia e viene trattata sia nelle strutture territoriali che negli ospedali". Lo ha spiegato Musa Awad, consigliere Omceo Roma, che ha partecipato al convegno dal titolo 'L'innovatività terapeutica come marker di appropriatezza clinica nel paziente diabetico', responsabile scientifico Rocco Bulzomì, coordinatore aziendale della diabetologia Asl Roma 2.

"Il congresso- ha proseguito Awad- ha rappresentato l'esempio della grande integrazione tra ospedale e territorio; i vari relatori hanno ribadito che la competenza fondamentale è territoriale, dove si gioca la presa in carico della persona anche attraverso il disegno di nuovi modelli organizzativi, dove tutti i protagonisti sanitari sono a fianco del paziente e delle sue varie problematiche, dato che il paziente ha bisogno del cardiologo, dell'oculista, del nefrologo, del chirurgo vascolare, ma anche dello specialista di volta in volta coinvolto per una acuzie, dal momento che la patologia diabetica colpisce tutti gli organi".

Musa Awad è stato tra i moderatori della sessione dal titolo 'Dalla neuropatia 'anestetizzata' alla riabilitazione: gli attori a consulto'. "Dal dibattito- ha precisato- è emerso il rapporto importante tra i vari protagonisti che trattano il diabete: dal chirurgo vascolare al diabetologo fino all'assistenza domiciliare. È stato molto interessante ascoltare i relatori, che si sono soffermati sulla relazione esistente tra questa patologia e i vari specialisti e come questi debbano essere collegati fra di loro in modo che il paziente venga totalmente preso in carico, senza inutili perdite di tempo per cercare lo specialista di riferimento".

(Fde/ Dire)