Roma, 26 mar. - "Ripensare e attualizzare il Sistema di Emergenza Urgenza alle nuove sfide di un Sistema Sanitario Nazionale e di quelli Regionali, emergenze pandemiche, ma anche quelle prevedibili quelle della cronicita' e della fragilita' per l'invecchiamento della Societa', partendo da una revisione del sistema extra-ospedaliero di emergenza e urgenza". Fimeuc si affianca alle proposte formulate nel position paper proposto da Siaarti, Aaroi-Emac e Cpar.
"La storia dice- spiega un comunicato- che 'a trent'anni dall'istituzione del 118, come numero unico per le chiamate di emergenza sanitaria e del decreto istitutivo della risposta territoriale, e' necessaria una riorganizzazione del sistema che tenga presenti i cambiamenti intercorsi in questo periodo e i progressi registrati in campo scientifico-professionale' ma anche tenendo conto della riorganizzazione delle rete Ospedaliera e delle Cure primarie garantite dai medici di medicina generale. Un Sistema di Soccorso sul territorio che nei Sistemi sanitari regionali e' cresciuto in modo disomogenea riguardo allo sviluppo e all'implementazione di modelli organizzativi, operativi, di mezzi che dovrebbero concretamente assicurare risposte al bisogno sanitario in emergenza urgenza proporzionato, sicuro e di qualita' con piena integrazione con le reti ospedaliere dei pronto soccorso cosi come prevenderebbe il DM 70/2015".
Fimeuc condivide quindi con Siaarti, Aaroi-Emac e Cpar "che la rimodulazione del Sistema Emergenza Urgenza, possa partire dal sistema extra-ospedaliero di emergenza sanitaria ma contemporaneamente al sistema pronto soccorso cosi come prevedeva il DpCM 27 marzo 1992".
Fimeuc condivide "che una omogeneizzazione dei sistemi di emergenza debba rispettare 'standard minimi' basati sui principi di: appropriatezza e innovazione gestionale e clinico-assistenziale; tempestivita' dell'intervento di soccorso in emergenza sul territorio e in ambito ospedaliero; equita' di organizzazione e risposta emergenziale sul tutto territorio nazionale, in base alle necessita' cliniche del paziente; efficienza e ottimizzazione nell'uso delle risorse disponibili. Un Sistema di Emergenza Urgenza, uniforme e standardizzato, come un vero LEA".
Pertanto Fimeuc si associa "a chiedere un cambiamento culturale e politico nelle scelte per il Futuro dell'Area di Emergenza Urgenza. Un Area dove lavorano migliaia di Medici, come una realta' ancora da definire e delimitare nel SSN e nei SSR cosi come definiti sono gli Ospedali, gli ambulatori delle Cure Primarie e l'attivita' della Prevenzione. E' necessario che il Sistema Sanitario si riposizioni, in modo piu' stabile su quattro aree di Competenze (Prevenzione, Cure Primarie, Emergenza-Urgenza, Ospedale). Condividiamo la richiesta, soprattutto, di una definizione e avvio di una governance unitaria del sistema di emergenza-urgenza; di un coinvolgimento del personale sanitario e tecnico nella pianificazione del modello organizzativo e della sua gestione; di una definizione e avvio di un nuovo modello organizzativo basato su idonee competenze e sul rifiuto dell'occasionalita'; di una adeguata formazione dello Specialista di Emergenza-Urgenza".
Fimeuc auspica "che sempre piu' i professionisti dell'emergenza si uniscano tutti in coro unico ed intervengano con i loro contributi sulle istituzioni, e sui decisori, come stimolo concreto al cambiamento per rendere sempre di piu' i servizi piu' sicuri per i cittadini ma anche per chi vi lavora. Non e' piu' possibile, anzi risulta pericoloso per i cittadini, attendere ancora per un rinnovamento. Non e' piu' possibile, garantire i servizi essenziali con una pianta organica ridotta di oltre il 40% dei medici del 118 e dei PS".
(Comunicati)