(DIRE) Roma, 28 lug. - "Siamo soddisfatti dell'incontro che abbiamo avuto oggi con la politica, abbiamo avuto la presenza anche del ministro Speranza e del sottosegretario Sileri, oltre a tanti deputati e senatori che fanno parte delle commissioni Sanità del Parlamento". Così il segretario generale del sindacato Sumai Assoprof e presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, interpellato dall'agenzia Dire in occasione della conferenza stampa di presentazione del 'Manifesto per il rilancio della sanità italiana' organizzata da Alleanza per la professione medica (intersindacale rappresentativa di Andi, Cimop, Federazione Cimo-Fesmed, Fimmg, Fimp, Sbv e Sumai). L'evento si è svolto oggi a Roma, presso l'Hotel Nazionale.
"Il Pnrr ha previsto finalmente dei fondi per il Servizio sanitario nazionale, ma purtroppo non ha previsto fondi per il personale- ha proseguito Magi, che è anche il portavoce di Alleanza per la professione medica- se noi costruiamo ospedali nuovi e mettiamo in campo anche risorse tecnologiche, senza poi avere i professionisti che ci lavorano dentro, diventa uno sborso inutile che non porta al risultato che ogni cittadino poi si aspetta, cioè di essere curato nel migliore dei modi".
Questo è dunque il messaggio che vuole lanciare Alleanza per la professione medica, un'intersindacale che riunisce "sette organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative di tutte le professioni mediche- ha spiegato Magi- dall'ospedalità pubblica a quella privata, dai convenzionati alla medicina generale e alla specialistica ambulatoriale, dalla pediatria ai pediatri di libera scelta, fino agli odontoiatri, ai liberi professionisti e ai medici specialisti accreditati. Abbiamo voluto dare il nostro contributo e abbiamo promesso un documento che presenteremo tutti insieme, per una sanità a tutto tondo, non divisa in compartimenti stagni, che possa essere di servizio al cittadino".
Secondo Magi, intanto, il territorio rimane un punto centrale per la sanità del futuro. "Lo abbiamo visto con la pandemia, il territorio è fondamentale- ha detto- avevo i pantaloncini corti quando si parlava di investire risorse economiche sul territorio, non è mai stato fatto ed è dovuta arrivare una pandemia per scoprire che la sanità sul territorio non era organizzata. Ora è arrivato il momento giusto di pareggiare e integrare territorio e ospedale, in maniera tale che quando il cittadino avrà bisogno del territorio non andrà in ospedale, perché sul territorio troverà tutta l'assistenza di cui necessita. Così come quando avrà necessità di andare in ospedale troverà la stesso assistenza di livello ed eccellenza. Non dimentichiamo, poi, che quando si esce dall'ospedale si deve trovare anche un territorio che sia pronto a non far ritornare il povero paziente in ospedale".
Da anni, però, i problemi in sanità sono sempre gli stessi.
Siete fiduciosi che questa sia davvero la volta buona? "Vogliamo dare questo segnale, anche se avevamo avuto la sensazione che neppure questa fosse la volta buona- risponde Magi alla Dire- perché ci sono delle 'ricette' che abbiamo già visto altre volte e sotto certi aspetti non si cambia, questo ci preoccupa molto. Bisogna veramente avere il coraggio di cambiare, di organizzare la sanità in maniera differente e come Alleanza per la professione medica lanciamo proprio questo messaggio".
(guarda l'intervista a Magi)

(Cds/Dire)