Roma, 23 lug. - "Avere un servizio sanitario nazionale di eccellenza è la prima mattonella su cui costruire un futuro possibile e positivo per le nostre comunità. Questa consapevolezza di fondo, popolare ed istituzionale, ci ha già consegnato dei risultati: il Pnrr è il più grande investimento che facciamo ed è figlio di questa storia e di questo passaggio storico". A dirlo è il ministro della salute Roberto Speranza, aprendo i lavori della presentazione del rapporto nazionale OsMed 2020 'L'uso dei farmaci in Italia' a cura dell'Aifa.
"I numeri contano - ribadisce il ministro: quando sono diventato ministro nel 2019 avevo trovato nella legge di bilancio precedente, un miliardo di euro in più sul fondo sanitario nazionale. Facemmo in quelle ore una grande battaglia politica e riuscimmo a portare nella legge di bilancio successiva 2 miliardi in più sullo stesso fondo: alcuni commentatori dissero che era un segnale positivo e non c'era ancora il Covid. Poi arrivò il Covid".
Di nuovo, i numeri per Speranza: "si partiva da 1, 2 miliardi ma noi alla fine di quell'anno, 2020, abbiamo messo 10 miliardi sulla sanità di cui 6 a regime sul fondo. Ed ora, in un colpo solo, abbiamo 20 miliardi di euro. Se fate una fotografia, da quel miliardo 2018-2019 siamo passati ora a 20 miliardi in un colpo solo, dico questo perchè il tema delle risorse è un tema decisivo, Aifa si confronta ogni giorno su questo. Ma noi siamo ad un passaggio cruciale, in cui la consapevolezza ci consegna finalmente risorse che mancavano da molti anni e la sfida è usare bene queste risorse, costruendo reti, iniziative all'altezza delle aspettative dei cittadini - spiega il titolare del dicastero della salute.
"Il rapporto di Aifa e il lavoro dell'agenzia deve stare dentro questa sfida - ribadisce - è il rilancio del Servizio sanitario nazionale, una pietra preziosa del Paese che ha un'impostazione valoriale che difendo con l'articolo 32 della Costituzione.
L'idea di universalità, questa idea nobile e irrinunciabile - la definisce Speranza - se una persona sta male non conta quanti soldi ha, qual è il colore della sua pelle, da dove viene, di chi è figlio, ha diritto ad essere curato. Questa è una bandiera della nostra civiltà, dell'umanesimo del nostro Paese, dentro la legge istitutiva 833 del 1978, sono i nostri valori e la nostra storia: abbiamo risorse e condizioni politiche per tenere fermi questi principi essenziali ma proiettarli in un tempo nuovo, mettendo mano al Servizio sanitario nazionale, perché le risorse sono una parte del problema, una condizione necessaria ma da sole non sufficienti. Insieme ad esse servono le riforme, quali cambiamenti servono al sistema - sottolinea il ministro. N "Noi investiremo molto sul territorio come asse strategico fondamentale, l'assistenza domiciliare, gli ospedali di comunità, la sanità digitale che ha potenzialità straordinarie.
Il Paese sta facendo un salto sul terreno della capacità di intercettare le potenzialità del digitale: ieri mattina alle 7 sono stati scaricati 40 milioni e 60mila di certificati verdi digitali, il cosiddetto green pass, un numero che dimostra che su questa sfida digitale gli italiani ci stanno fino in fondo.
Anche in ambito farmaceutico, quanti dati abbiamo ora a disposizione, quei dati che ci possono consentire di capire dove sta andando il Paese dal punto di vista epidemiologico e come leggere con i modelli predittivi cosa avverà nei prossimi 2-5 anni. Qui c'è la sfida farmaceutica e Aifa deve mettere fino in fondo l'asticella del proprio impegno, dentro la grande sfida del Paese, per costruire un sistema più forte.
La spinta di Aifa sarà per una autoriforma - evidenzia Speranza - nel tracciato del lavoro portato avanti da Nicola Magrini e dal gruppo di lavoro dell'agenzia, cercando di capire e orientare come lavorare in questo tempo nuovo, per la programmazione della spesa sanitaria e i relativi tetti di spesa che ormai vanno superati, perché appartengono a una stagione ampiamente superata. Dobbiamo definire i bisogni e i diritti a cui rispondiamo, la logica dei tetti di spesa nega la priorità del diritto alla salute. Dobbiamo costruire un modello che rovescia questa piramide: è la quantità di diritto alla salute che devo assicurare, che scrive il foglio excel dell'ufficio di bilancio, non è quella stessa tabella che decide quanto diritto alla salute posso garantire - afferma il ministro.
"Questa è la sfida: le politiche del farmaco appaiono quindi prioritarie e su cui l'opinione pubblica ha consapevolezza attraverso il capitolo dei vaccini. É diventato evidente quanto conti avere una industria del farmaco di eccellenza in Italia, quanto conti avere rapporto pubblico-privato positivo e quanto pesino le agenzie regolatorie. Nella storia dell'Europa, Ema ed Aifa, per l'Italia, non sono mai state tanto importanti: è dentro questa drammatica esperienza della pandemia che sono diventate soggetto pubblico noto alla maggioranza delle persone.
Alziamo tutti l'asticella - richiama Speranza - diventiamo tutti molto ambiziosi perché abbiamo visto che sono possibili cose che un tempo pensavamo impossibili, facciamo quel salto di cui il Paese ha bisogno, le condizioni ci sono. Il lavoro di Aifa, anche con questo rapporto, deve stare dentro questa sfida Paese, dentro questa ambizione".
É un intervento accorato quello di Speranza, che colloca il cambiamento di approccio anche in una dimensione economica, quando spiega: "il Sole24ore due giorni fa titolava '17.400 medici in più': se me lo avessero detto due anni fa che riuscivamo a finanziare tutte queste nuove borse di specializzazione, io stesso avrei invitato ad una certa cautela - specifica. "Invece le 17.400 borse finanziate quest'anno sono il triplo di quanto facevamo nel 2017 e il doppio di quanto fatto nel 2018 e 2019: un numero che ci consentirà di asciugare l'imbuto formativo del Paese. Quando un giornale economico fa un titolo su questo vuol dire che è il segnale che il Paese sta ripartendo e lo fa solo con un Servizio sanitario nazionale all'altezza. Io vorrei che la sfida di Aifa si collocasse dentro questo orizzonte, cioè di un Paese che ha una nuova grande consapevolezza e che il SSN è un asset decisivo per tutti: i soldi che si mettono su di noi, sui farmaci, sulla prevenzione, sugli ospedali, diventano il più grande investimento sulla qualità della vita. Ed Aifa può giocare un ruolo fondamentale: le politiche del farmaco hanno assunto una clamorosa centralità e questo è il tempo per fare le riforme di cui c'è bisogno, di semplificare le procedure, di massimizzare il livello di attenzione dei processi, di velocizzare percorsi e di costruire modalità che ci consentano di giocare questa sfida del futuro - ha concluso il ministro Speranza.
(Red)