Roma, 30 ott. - "La situazione di oggi e' molto diversa rispetto a quella di marzo: oggi il virus e' nelle case dei romani, non negli ospedali o nelle Rsa". Cosi' Pier Luigi Bartoletti, vice presidente dell'Ordine dei medici di Roma, intervenuto a Centro Suono Sport, nella trasmissione 'Te la do io Tokyo'.

Alla domanda di cosa avrebbero bisogno in questo momento i medici, Bartoletti ha risposto: "Di meno burocrazia e norme piu' chiare. C'e' poca chiarezza su chi deve fare il tampone e chi no". Il vicepresidente dell'Omceo ha poi aggiunto: "Non bisogna essere degli indovini per capire che da qui a qualche settimana o qualche mese, aumenteranno i casi di febbre e di influenza normale. La cosa che ci aiuterebbe sarebbe un test rapido in grado di distinguere tra influenza stagionale e Covid".

FONDAMENTALE ACCESSO DOMICILIARE MEDICI - "I tamponi dai medici di base o dai pediatri? Questo e' un virus che circola per la citta'- ha detto ancora Bartoletti- non ha grossi focolai. I grossi focolai li abbiamo gestiti con drive-in, con altri strumenti: finche' i casi erano non familiari e non numerosi, il sistema ha retto. Non ha retto piu' quando si sono moltiplicati i contagi nelle case, non tutti hanno avuto possibilita di andare ai drive-in o in un laboratorio".

"L'accesso domiciliare e' fondamentale, serve una riorganizzazione del lavoro", ha poi aggiunto, e "su base volontaria. Non posso mandare un medico a fare i tamponi se poi non li sa fare. Noi, come Uscar Lazio, ai medici che non li sanno fare i tamponi non li facciamo fare".

(Red)